Il cancro del polmone presenta in Cina un’alta incidenza accompagnata da elevata mortalità. Tra i fattori di rischio più diffusi nel Paese asiatico si possono includere le malattie polmonari croniche, la storia familiare, il fumo di tabacco e l’esposizione a radiazioni.
L’amministrazione pubblica cinese ha istituito programmi di screening su tutto il territorio nazionale che risultano molto validi per diagnosticare il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in fase iniziale e per incrementare la sopravvivenza dei malati grazie alla possibilità di mettere in atto le cure in modo tempestivo. Infatti, la sempre più approfondita conoscenza dei meccanismi di formazione del NSCLC ha permesso lo sviluppo di terapie più mirate che consentono risultati migliori.
La società cinese di oncologia clinica per il NSCLC ha emanato linee guida accurate per il trattamento della malattia sia per le forme avanzate localmente, non suscettibili di rimozione chirurgica, sia per quelle resecabili. Per queste ultime, in particolare, verranno approvate a breve come cura neoadiuvante sia l’immunoterapia sia la chemioimmunoterapia.
Peixin Chen e i suoi collaboratori hanno condotto una revisione sistematica nella quale vengono sintetizzati i progressi più recenti realizzati in Cina per quanto riguarda il carcinoma polmonare non a piccole cellule. I ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione su diversi aspetti:
- diagnosi
- terapia mirata
- immunoterapia
- epidemiologia
- patologia molecolare
- biologia
- patogenesi
- screening
Cancer Commun (Lond). 2022 Oct doi: 10.1002/cac2.12359